NUTRIRSI CON COSCIENZA ED ETICA

Il nostro modo di alimentarci è cambiato da molti anni ed e’ ormai per la maggiore tutto prodotto con delle tecniche industriali, intensive, improntate sul guadagno e sul profitto senza badare alla qualità, infatti raramente lo vediamo nascere e crescere.

Come facciamo a sapere quindi ciò che veramente mangiamo? Non servono a molto le tabelle che indicano solo il valore nutritivo perchè il problema oggi è che i il cibo contiene molte sostanze diverse da quelle che ci aspettiamo, e non sempre piacevoli ed è per questo che dovremmo sempre analizzare i prodotti che acquistiamo e non solamente calcolarne le calorie. Meglio quindi essere consapevoli che ogni giorno veniamo in contatto con una buona dose di veleni controllati e legalizzati.
Sono degli argomenti molto ampi e sempre in evoluzione con nuove ricerche e nuove leggi che cambiano continuamente quindi cercherò di riassumere le cose più importanti. Non saranno consigli sulle diete o sulle combinazioni alimentari, bensì sul ragionamento da fare quando ci troviamo davanti allo scaffale di un supermercato e dobbiamo fare la scelta sul prodotto da acquistare e guardare bene le etichette con gli ingredienti in modo da scegliere quell’alimento non tossico privo di additivi chimici e che magari non inquini il pianeta, essendo consapevoli che noi siamo la parte finale di un lungo processo di produzione e quindi che ogni nostra scelta alimentare andrà ad influenzare potenti multinazionali alle quali della nostra salute interessa ben poco: sono dei giganti dell’economia e influenzano pesantemente la vita dei singoli con la loro propaganda; molte persone vivono di cibi confezionati ,non vitali, prodotti da queste grandi industrie e non si pensa al fatto che sono le stesse industrie poi che ci propongono le medicine o i sali minerali e vitamine che ci fanno mancare con il loro cibo e la loro frutta che proviene da semi ibridi! Gli alimenti che consumiamo ogni giorno come farina, latte, acqua, frutta , verdura, carne non sono ciò che pensiamo. Il tipo di produzione, la fase di raffinazione, pastorizzazione, purificazione, lavorazione determina forti cambiamenti negli alimenti.. ma il nostro futuro dipende dalla nostra consapevolezza oggi. Siamo in una vera e propria dittatura, ma non voglio intavolare un discorso economico e politico anche perché non avrei molte conoscenze al riguardo ma mantenere la linea salute – impatto ambientale – scelta consapevole. Noi stessi dovremmo dare molta importanza alla qualità degli alimenti, il cibo per noi è come la benzina per un’automobile e se è di cattiva qualità andremo ad inceppare tutto il sistema, e nel nostro caso gli emuntori e alla fine tutti gli umori creando uno stato di malessere che se non curato potrebbe dare il via a vere e proprie patologie. Molte persone dicono di mangiare bene, ma magari non gli è stato spiegato ad esempio che l’integrale che mangiano non essendo biologico è ricco di pesticidi non tanto innocenti come si creda oltre al discorso sul maltrattamento degli animali e sul guadagno soprattutto della carne dalle multinazionali; della scelta sulla frutta di stagione, sugli alimenti raffinati detti “calorie vuote” perché non apportano nessuna sostanza ma vanno solo ad inceppare l’organismo . L’educazione alimentare resta un optional e scarseggiano i mezzi e la volontà per diffonderla come si dovrebbe. Perché interrogarsi su questi argomenti se tutto funziona così bene? Non abbiamo tumori e nemmeno grossi problemi, a parte stitichezze, mali di testa, insonnia, eczemi, niente di grave, ma una base per l’insorgenza di molti disturbi se non ci si guarda con altri occhi. Poi non parliamo delle zucchine belle e lucide, mele rossissime, fragole anche in inverno e noi poco attenti alla frutta e verdura di stagione andiamo ad ingrossare il portafoglio delle aziende che le coltivano fuori stagione, non per farci un favore ma perché il progresso, capitalismo e le multinazionali sanno dove andare e che cosa fare per avere i prodotti “belli fuori”…ma interroghiamoci: la qualità esiste davvero? Al di là delle scelte individuali è importante essere consapevoli del proprio ruolo nella catena alimentare per soppesare la nostra scelta con un atteggiamento responsabile. Il solo fatto che un alimento non debba fare il giro del pianeta per arrivare a me, attraverso trasformazioni, che sia fresco e di stagione sembra la miglior garanzia che quello che mangio mi farà bene e sarà d’aiuto alla terra e alla natura. Non è detto perché gli alimenti siano presi direttamente dalla terra che siano validi. Se si riflette, il cibo è uno dei grandi misteri di questa epoca, perché l’85% degli alimenti messi in un carrello subisce un processo di trasformazione industriale, leggero o radicale, ma pur sempre un cambiamento dall’origine.
Emanuela Segulin